PARADOX EFFECT Scott Weintrob
“Paradox Effect” non è un bel film, ma uscendo dalla sala la domanda che ci siamo posti è stata questa: cosa ci hanno visto Olga Kurylenko e Harvey Keitel in una sceneggiatura di questo tipo per partecipare? Boh. Mistero.
In una Bari più bella del solito, e con le musiche sempre interessanti dei Mokadelic, va in scena un thriller infarcito di stereotipi e luoghi comuni, in cui l’evolversi dei personaggi è così rapido da raggiungere il livello caricaturale.
La trama. Allontanata dalla figlia per aver abusato di droghe in passato, Karina ha cambiato la sua vita il più possibile. Doppi turni e lavora fino a tarda notte, Karina si è preparata per la visita di sua figlia Lucy per settimane, facendo tutto il possibile per rendere le cose il più fluide possibile. Ma proprio mentre sta lasciando il lavoro una notte Karina sente lo sparo di un’arma silenziata e un corpo che sfonda una vetrata.
Non c’è nulla di originale in questo film che mette assieme tante pedine di livello, ma al quale manca una base solida dettata dalla trama, che a voler essere gentili e generosi potremmo definire impalpabile. Il finale? Indovinate un po’ chi muore…