THE CROW Rupert Sanders
Questo “Il Corvo” di Rupert Sanders è un film brutto ma anche coraggioso. Coraggioso perché forse la strada più semplice sarebbe stata quella di un remake abbastanza fedele sia al film con il compianto Brandon Lee, sia al fumetto. Invece si è scelta la strada di rivoluzionare completamente il soggetto, un’opzione coraggiosa, che tuttavia non ha pagato, perché la sceneggiatura è veramente bruttina e non rende neppure lontanamente merito al bel fumetto di James O’Barr. Insomma, una scelta coraggiosa ma che non ha portato ai risultati sperati.
Difficile arrivare alla sufficienza quando parti da una scrittura così mediocre. Peccato, perché se è vero che la trama ha prodotto il classico buco nell’acqua, bisogna invece dar merito alla pellicola di alcune cose: bravini quasi tutti gli interpreti (quasi, eh), ottimo il girato, discreta la fotografia e discreto anche il montaggio. Il confronto tra Bill Skarsgård e Brandon Lee sarebbe impietoso per tanti motivi, quindi non lo facciamo. Possiamo però dire che il “figlio di…” non ne esce malaccio da questa prova. Invece FKA Twigs crediamo che possa continuare a concentrarsi sulla carriera musicale, lasciando da parte quella cinematografica che non le appartiene. Bravino Danny Huston nel ruolo del cattivo.
La trama. Eric, un tossicodipendente con un’infanzia travagliata, lotta con la vita e gli incubi in un centro di riabilitazione. Shelly, una musicista con problemi simili, riceve un video-messaggio dalla sua amica Zadie che incrimina Vincent Roeg, un boss del crimine che si atteggia da aristocratico della musica.
Finale che lascia sottintendere alla possibilità di un sequel. Ci aggrappiamo al buon senso dei produttori, sarebbe troppo.
Ancora una cosa, prima di chiudere. Il primo “Il Corvo” aveva una colonna sonora pazzesca e attuale, qui si è scelto di pescare soprattutto dal passato, un’assurdità.