LIMONOV Kirill Serebrennikov
Per il folle Ėduard Limonov forse bisognava fare proprio un film sgangherato come quello messo in piedi da Kirill Serebrennikov. Un film sgangherato fino al midollo, che frena e accelera di continuo come un treno merci in discesa. E così “Limonov” finisce per essere un’opera difficile da valutare, perché senza imperfezioni come si sarebbe potuta tratteggiare la vita di un folle? E quindi, così è, anche se non vi pare.
L’adattamento cinematografico dell’omonima biografia romanzata del poeta e dissidente sovietico Ėduard Limonov scritta da Emmanuel Carrère, è interpretato da Ben Whishaw (bravissimo) nel ruolo di Limonov e Viktorija Mirošničenko (così bella da perdere la testa) nel ruolo della sua prima moglie, Elena Ščapova.
La trama. Ėduard Limonov, un teppista di strada nell’Ucraina sovietica del dopoguerra, diventa un poeta autodidatta a Mosca negli anni del Disgelo; emigrato a New York, perde tutto e passa da barbone a maggiordomo in casa di milionari; raggiunge la fama in Francia scrivendo schiettamente delle sue vicissitudini e appetiti sessuali.
Il film di Kirill Serebrennikov è lento e si perde per strada ogni 10 minuti. Però è anche un affresco che dà un bel contorno a un personaggio sfuggente e sfuggevole, un folle senza metà, ambizioso fino allo stremo.