MONKEY MAN Dev Patel
Tecnicamente ha tante cose interessanti “Monkey Man“, co-scritto, prodotto, interpretato e diretto da Dev Patel, al suo esordio alla regia. Il limite grosso però sta nella trama, che ricalca un miliardo di revenge movie già visti al cinema e in tv. Insomma, classica pellicola dove i buoni sono buoni, i cattivi sono cattivi, e il finale è già scritto dopo un quarto d’ora di visione.
La trama. In un villaggio nella foresta dell’India, un bambino vive con sua madre. Uno spietato leader politico della vicina città di Yatana, invia Rana Singh, il capo della polizia da lui corrotto, a scacciare gli abitanti del villaggio per acquisire le loro terre. L’intero villaggio viene bruciato e gli abitanti vengono massacrati.
Il film è spettacolare in alcune scene di lotta, la fotografia di Sharone Meir è molto bella e il cast svolge il compito assegnato senza strafare. Insomma, dal punto di vista tecnico non c’è nulla da obiettare. Pure le musiche sono buone. Il montaggio prova ad aggiustare una narrazione che fa acqua ma le buone intenzioni non producono un risultato soddisfacente.