PVRIS Evergreen
Lynn Gunn ha un modo di maneggiare la melodia, il pop, quell’incastro misterioso fatto dall’orecchiabilità e dall’elettronica con un talento unico. E questo “Evergreen” dice che la strada tracciata nel 2020 da “Use me” era quella giusta. Forse questo album ha qualcosa in meno del precedente dal punto di vista dell’intensità, ma è superiore nella produzione (disco da ascoltare rigorosamente in cuffia), negli arrangiamenti e nella scrittura. Mettiamola così: questo è un lavoro più maturo, che è pieno di singoloni – quello che ci ha impressionato di più è stato “Take My Nirvana” perché ha quell’energia pop che è il marchio di fabbrica preciso e perfetto del progetto Pvris e ha nel ritornello un’elettronica “orientaleggiante” che è deliziosa. Ma il resto è tutt’altro che contorno e anche i pezzi lenti hanno diritto di cittadinanza in questo album che dosa energia e delicatezza, nel tentativo di accarezzare e scuotere l’ascoltatore.
In scaletta 11 episodi: la prima parte ci piace moltissimo, nella seconda qualche lieve flessione non compromette minimamente la valutazione complessiva. Anche perché il finale offre un pezzo come “Love is a…” che è una ballata notevole.
Insomma, uno dei migliori album usciti nel 2023. Forse a Lynn Gunn manca ancora qualcosina per arrivare a un pubblico largo, ma è questione di tempo. Quella destinazione è accessibile.