Opinioni

DARMAN «Nel nuovo album ho tentato di rendere tutto perfettamente armonioso»

​La Calabria, Torino e l’elettronica (molto internazionale) nel nuovo “Segale Cornuta“. Con Darman siamo andati alla scoperta delle fascinazioni che da un piccolo paesino incastonato tra sterminati boschi di conifere lo hanno portato e spinto verso una continua ricerca sonora.

«Con il mio nuovo album, “Segale Cornuta”, ho intrapreso un percorso di ricerca sonora che riguarda l’inserimento dosato e sinergico dell’elettronica all’interno del mio alternative rock noise/psichedelico. Ho cercato di tessere questa specifica tela musicale cercando di rendere il tutto perfettamente armonioso, così da mantenere sì le mie peculiarità puramente alternative rock (vestito che meglio si adatta alla mia introspezione tramutata in arte musicale/letterale), ma nel contempo dare freschezza e completezza al sound con spruzzate new wave.

Il fatto che voi abbiate definito l’utilizzo di quelle pennellate d’intermezzo come “molto internazionale” mi fa sperare che l’esperimento sia andato a buon fine, e questo mi fa molto piacere.

Per far comprendere meglio come sia avvenuta questa commistione tra generi, devo un po’ spiegare il mio pregresso. Io provengo da Carlopoli, piccolo paesino incastonato tra gli sterminati boschi di conifere della Presila calabrese, ambiente molto simile per caratteristiche allo stato di Washington, negli USA, dove nacque la corrente grunge. Non essendoci in Calabria un movimento univoco musicale che non sia riconducibile alla tradizione folkloristica, mi piace pensare che siano state le peculiarità del luogo in cui sono nato e cresciuto (in associazione alla cultura rock ereditata da mio padre) a dare al mio animo musicale un’impronta rock così marcata. Ovviamente Torino è stata determinante nel processo di instillazione dell’elettronica nel mio rock (anche grazie ai miei musicisti, Nik e Robo, che di elettronica ne masticano parecchia), ascoltando, aprendo gli orizzonti e cercando di capire cosa potesse essere utile alla mia causa e cosa no.

Quali artisti ammiro? Stimo molto quei musicisti che sanno ben gestire e governare la propria fama, vivendola con sobrietà e facendo ciò che è essenziale: lavorare sotto traccia, crescere e tentare di migliorare giorno per giorno, affinché si possa produrre sempre arte musicale di qualità. Cito innanzitutto alcuni musicisti italiani: Cristiano Godano, Alberto Ferrari, Giovanni Lindo Ferretti, Giulio Casale, Giorgio Canali, ma potrei dilungarmi parecchio; stranieri, su tutti: Thurston Moore, Roky Erickson, Thom YorkeBuzz Osborne, Kurt CobainDave Grohl, Syd Barrett».

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