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À L’AUBE FLUORESCENTE Taking My Youth

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Non si sono scelti un nome facilissimo da ricordare, da scrivere o da dire a chicchessia. Con il suono però hanno fatto meglio, perché oltre a essere gradevole, rimanda a chi il rock Anni Novanta lo ha forgiato. Quindi Smashing Pumpkins (quelli più morbidi) e poi qualcosa di Maynard James Keenan, ma coi riferimenti potremmo andare avanti mezza giornata, perché le fascinazioni sono numerose e questo ci porta a una considerazione che è un po’ come fare 1+1, ovvero sullo stile, sulla personalizzazione della proposta, c’è ancora da lavorare per smarcarsi beatamente dai miti appena citati. Al momento le linee melodiche funzionano, la produzione di “Taking My Youth” (Overdub Recordings) è valida e in scaletta la proporzione tra brani suonati (9) e brani che meritano un ascolto è interessante.

À L’Aube Fluorescente propongono del rock che di italiano ha poco e che guarda all’America con una certa ammirazione. I ritornelli vanno alla ricerca dell’ascoltatore ma non in maniera sfacciata. Si arriva alla fine dell’album convinti di non aver sprecato del tempo. Il pezzo migliore? Senza dubbio “Love/Liar”. Ma occhio anche a “Gloom”. In conclusione: un album carino, ma se non si accontentano, i Nostri possono fare molto di più.

Review Overview

QUALITA' - 62%

62%

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