CARMEN CONSOLI L’abitudine di tornare
La Carmen Consoli che litigava con il proprio mondo e che metteva in musica le difficoltà di comunicare con l’esterno di una generazione (la sua, quella dei suoi coetanei), ormai si è fatta grande. E da grandi si finisce per guardare con ancora più curiosità (e disincanto) e tenerezza le vite degli altri. Con “L’abitudine di tornare” (Universal), la cantautrice catanese mette qui assieme una manciata di canzoni scritte con il solito stile personalissimo e un occhio all’attualità dei suoi/nostri tempi, alle difficoltà di un vivere che per molti è diventato sopravvivere.
Il risultato? Molto convincente. Perché se è vero che il successo la Consoli l’ha costruito sulla sua capacità di guardarsi dentro e attraverso, qui siamo a un salto di qualità: l’occhio infatti è rivolto fuori dalla finestra, giù in strada, dove vincitori e vinti si contendono i ruoli del vivere quotidiano. Il pop fa da spina dorsale a quasi tutti i brani, ma è un pop che non scivola mai nel già sentito, mentre gli arrangiamenti sono semplici ma efficaci, con una varietà felice di piccole intuizioni. Insomma, un bell’album con una canzone come “”E forse un giorno” a fare da perfetto manifesto.