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EDDA Graziosa utopia

edda graziosa utopia

Edda è diventato un cantautore a tutti gli effetti. Intendiamoci, anche prima lo era, ma “Graziosa utopia” chiude un po’ i conti con il passato: è un disco più classico, più strutturato, l’urgenza di sputare fuori l’anima è compressa nella classica forma-canzone. Per chi conosce la storia (recente) di Edda, possiamo tranquillamente dire che questo lavoro è abbastanza distante dai lamenti laceranti di “Semper biot”, ma questo non significa che Edda sia peggiorato, è semplicemente maturato dal punto di vista artistico. Anzi, è persino migliorato dal punto di vista lirico.

“Graziosa utopia” è un album di canzoni (d’autore) con uno stile riconoscibilissimo e una voglia matta di raccontare storie, con il solito stile criptico di Edda e quel modo di zoomare dentro e fuori se stesso. Le linee melodiche sono spesso seducenti, gli arrangiamenti azzeccati e quasi ogni brano ha una frase, un verso, un concetto o un pensiero che meriterebbe di essere annotato in un quadernetto. Edda ci sa fare, è oggi più che mai un artista completo, in grado di parlare a più generazioni.

In scaletta 10 pezzi. Il disco è stato prodotto e suonato da Luca Bossi e Fabio Capalbo e ha visto la partecipazione di ammiratori di Edda, come Federico Dragona dei Ministri e Giovanni Truppi. I brani migliori? “Signora”, “Zigulì”, “Un pensiero d’amore” (con una bellissima divagazione nei territori dell’elettronica). In conclusione: un album splendido.

Review Overview

QUALITA' - 78%

78%

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