GIANNI MAROCCOLO E CLAUDIO ROCCHI Vdb23/Nulla è andato perso
Non c’è dubbio: siamo davanti a un disco ambizioso. Che oltre a mettere assieme due bei personaggi come Gianni Maroccolo con Claudio Rocchi, si permette anche il lusso nella lunga “Rinascere Hugs Suite” – canzone di venti minuti che occupa la parte centrale del compact – di far sfilare gente del calibro di Franco Battiato, Piero Pelù, Cristina Donà, Massimo Zamboni, Cristiano Godano, Emidio Clementi, in un passaggio dove l’idea di “viaggio” diventa condivisione umana. E dove – onestamente – Emidio Clementi dei Massimo Volume offre il contributo più incisivo.
È un album ambizioso “Vdb23/Nulla è andato perso” che esce adesso ufficialmente dopo una prima pubblicazione limitata nel 2013, prodotta grazie al crowdfunding. Il rock è solo la base di partenza, ma dentro il compact ci sono un sacco di fascinazioni, sonorità spigolose, elettronica, psichedelia. I suoni sono ricercati, anche se spesso tendono ad allungarsi troppo rendendo il disco non di facilissima fruizione e imponendo una duplice chiave di lettura e di giudizio. Se infatti si bada prettamente all’estetica, allora non si può negare il fascino di un lavoro raffinato e particolare; se invece valutiamo “Vdb23/Nulla è andato perso” per l’accessibilità o la capacità di intrattenere, allora il giudizio cambia e il voto si abbassa di conseguenza. Insomma, pur riconoscendogli valore e profondità, crediamo che il disco commetta l’errore di guardarsi un po’ troppo allo specchio.