ALTERIA Vita Imperfetta
La qualità di un disco si può misurare. Bastano due concetti: deve destare interesse dalla prima all’ultima canzone ed emotivamente deve trasmettere qualcosa. Poi – per carità – musiche, produzione, arrangiamenti e tutta quella roba lì sono cose importanti, ma se non c’è un’anima, non c’è un disco da valutare.
“Vita Imperfetta” è un album che risponde alle due caratteristiche appena menzionate. Se poi aggiungiamo che Max Zanotti in cabina di regia ha fatto un ottimo lavoro, possiamo tranquillamente dire che il quadro restituisce l’immagine di un lavoro solido, pensato bene e sviluppato meglio.
Alteria canta le sue canzoni come se questo fosse il suo ultimo disco, la fine di un percorso, la strada senza sbocco. Il rock della scaletta si intreccia con un pop elettronico raffinato e il risultato sono 10 brani (per 38 minuti di musica) che pescano da un immaginario ricco di rimandi alla scena rock di 10/15 anni fa. Le liriche sono curate e pezzi come “Punto di rottura”, “Zero necessità”, “Nessuna pietà” (forse il brano migliore, compare anche Francesco Setta) e “Paura di niente” sono dei potenziali singoli. Insomma, canzoni serie, un disco di qualità.