BABALOT Dormi o Mordi
I Babalot, con “Dormi o Mordi” (Aiuola Dischi/diNotte Records), abbracciano la canzone d’autore e la scuotono come di solito fanno i bambini coi loro pupazzi più fidati. E lo fanno con il medesimo atteggiamento dei bambini, ovvero sfoderando un sorriso mentre agitano e agitano e agitano. Il loro, infatti, è un cantautorato allegro ma non allegrone, leggero ma non banale, scanzonato ma con coscienza. Insomma, musica buona per tutte le stagioni e per tutti gli stati d’animo: se avete voglia di evasione, soffermatevi sui testi; se avete la Luna storta, seguite l’atmosfera leggermente malinconica (e consolatrice) della musica. Fra gli aspetti positivi del disco, ci sentiamo di citare anche gli arrangiamenti, quasi tutti interessanti.
Dunque tutto perfetto? No. “Dormi o Mordi” ha dei difetti, che sono più di forma che di sostanza. Il limite più grande è legato alla scaletta: 14 brani oggettivamente sono troppi e rendono (a tratti) l’ascolto dispersivo, per non dire noioso. I pezzi migliori dell’album? “Pranzo” e “La Gente”.