MICHELE SCERRA Torneranno i poeti
“Torneranno i poeti” è un disco cantautorale dove la buonissima penna di Michele Scerra incontra qua e là fascinazioni sonore diverse, fra cui folk, blues e pop. Ma la base portante è cantautorale. L’album è sufficientemente originale, ma ha alcune cose che lo rendono superiore alla media: intanto Scerra non cade nell’errore (commesso generalmente da 2 artisti su 3 che si affacciano nei territori della canzone d’autore) di risultare “troppo simile a…”: il suo stile ha contorni definiti e non pesca dai Maestri del genere. Un altro punto a suo favore è legato alle storie che racconta: credibili, scritte bene e spesso valorizzate da ritornelli intelligenti e non sfacciati. Ottima anche l’idea di puntare su poche canzoni (9) e quindi tenere la durata vicina ai 30 minuti. Insomma, un disco che ha valore, proprio perché è distante da quello che solitamente siamo abituati a sentire dagli esordienti in ambito cantautorale. I pezzi migliori? “Più niente da prendere” è un ottimo singolo, ma anche “Alina e Vincenzo” è un buon manifesto dell’album e occhio a “Come glicine”.