FABRIZIO CAMMARATA Lights
La copertina di “Lights” è bruttina, ma è il classico caso di “abito & monaco”, cioè: non fermatevi all’estetica, perché è il contenuto il pezzo forte di questo lavoro veramente bello, solido, maturo, tra folk, canzone d’autore e grandi melodie che avvolgono l’ascoltatore fin dalle primissime battute.
Fabrizio Cammarata canta in inglese e lo fa con personalità, e quando incrocia l’italiano – nella traccia “Cassiopea” – non delude affatto, anzi, peccato non si sia osato di più in questa direzione.
Quando un disco funziona – non ci stancheremo mai di ripeterlo – lo capisci dopo 4/5 canzoni, non servono grandi ascolti oppure grossi giri di parole. L’album perfetto (a livello puramente teorico, s’intende) dev’essere semplice, diretto, ben suonato, arrangiato con intelligenza e deve andare alla ricerca delle emozioni dell’ascoltatore. “Lights” fa – spesso – tutte le cose appena elencate. Brani come “All Is Brighter”, “Run Run Run”, “KV” (dal sapore “springsteeniano” e con una voce che ricorda Greg Dulli), “Eileen” (episodio bellissimo, forse il migliore), e “Under Your Face” (qui Dulli torna spudoratamente a reclamare spazio) sono dei singoli potentissimi che sarebbe un peccato se rimanessero solo nel circuito indipendente. Il resto del disco è di valore e non c’è una traccia che sta lì a riempire. Insomma, uno dei migliori album del 2019. Applausi a scena aperta.