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OLIVER TREE Olympia, Parigi, Francia - 1 novembre 2023

I tempi sono cambiati già da diversi decenni, e mai come in questa epoca i soldi aiutano anche per fare musica di qualità (anche quando c’è già qualità) e promuovere ovviamente un progetto. Ma guai a pensare ai soldi come alla scorciatoia, semmai sono il trampolino, lo slancio cinetico per raggiungere gli obiettivi più alti. La tappa parigina del tour mondiale di Oliver Tree ci permette di fare un ragionamento più completo su quanto appena esposto. Perché l’artista americano ha indubbiamente dietro alle spalle un carro armato di marketing poderoso, e basta vedere i video che accompagnano la sua musica per comprendere ciò, ma attenzione: potremmo parafrasare un celebre slogan: “…la potenza è nulla senza il talento”. E il talento Oliver Tree lo esprime dal vivo con uno spettacolo che è più facile da vedere che da raccontare, perché è un mix di cose intelligenti: improvvisazione… studiata, teatro, ovviamente musica, cinema, e chissà quante altre cose. Tutte mescolate assieme con l’obiettivo di ricodificare la classica idea di concerto composta da una dozzina di canzoni più qualche bis con una certa continuità di svolgimento, che invece qui viene proposta con una forma completamente differente, e ciò rende lo show appassionante e spiazzante, perché lo spettatore si ritrova davanti a un qualcosa dalla traiettoria forse difficile da decifrare ma che piace, e piace parecchio.

A monte c’è la qualità dell’artista in scena e di chi lo sostiene.

All’Olympia di Parigi, Oliver Tree ha proposto tutte le sue hit tra le quali anche “Miss you”, portata all’attenzione del pubblico all’inizio dello show come a dire: “…se siete venuti per questa, eccola, e ora potete anche andare via”. Naturalmente tutti sono rimasti ai loro posti, perché il bello doveva ancora venire. Interessante anche la versione live di “Cowboys don’t cry”: pezzo dal video come sempre “cazzone” ma con un testo profondo.

Un’ultima cosa per rimarcare la qualità dell’intero show. Per questa parte del tour, Oliver Tree si è portato dietro anche quel pazzo scatenato di Tommy Cash e i dj con i monitor in testa conosciuti come Super Computer: entrambi legittimano da soli il prezzo del biglietto.

Si ringrazia Arnaud Lefeuvre @warner per l’ospitalità

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