ALESSANDRO CORTINI Risveglio
In attesa di capire cosa vorrà fare da grande, Alessandro Cortini prosegue a intrecciare suoni alla ricerca (forse) di una sintesi fra mondi diversi: il suo (l’Italia), quello di adozione (l’America) e quello che esercita sul suo immaginario sonoro un fascino evidente (il suono mitteleuropeo). Andiamo dritti al sodo: “Risveglio” è un lavoro che ci piace perché quella di Cortini è un’elettronica che non ha la testa dentro il proprio sedere, ma è finalizzata a ricercare le emozioni dell’ascoltatore, è un’elettronica che dialoga, che non sta chiusa nella sua stanzina a giocare con le tastiere a disposizione. Il suono qui proposto è maturo, molto espressivo, notturno, spesso inquietante, cinematografico, tagliato e servito ancora fresco.
L’esperienza coi Nine Inch Nails di Trent Reznor ha senza dubbio arricchito il producer bolognese, ma in questo lavoro ci sono pochissimi rimandi all’immaginario dei NIN, e questo testimonia la voglia di Cortini di proseguire con le sue gambe evitando scorciatoie per raccattare qualche fans in più.
L’album è completamente strumentale, non ci sono parole. In scaletta 11 brani che sanno intrattenere. Il giudizio è decisamente positivo. Vi consigliamo l’ascolto tutto d’un fiato, perché il compact – a ben vedere – è una lunghissima atmosfera. Il brano migliore? “La Sveglia”, nelle due versioni presentate.