Cinema2016

MAN IN THE DARK Fede Álvarez

man dark

L’idea che un horror, alla fine, debba essere rassicurante mette in partenza in scacco qualsiasi trama. Significa snaturarne concettualmente l’utilità primaria, cioè scuotere, spaventare, spiazzare. Con queste premesse si capisce del perché il nostro voto a questo “Man in the Dark” non possa essere sufficiente.

L’opera di Fede Álvarez parte bene ma poi perde l’orientamento sino a scivolare lungo i contorni del classico horror per adolescenti, con alcune scene (quella dello sperma, ad esempio) che rasentano il ridicolo.

La trama. Rocky (Jane Levy) vive in una situazione familiare insopportabile ed è pronta a tutto pur di abbandonare Detroit per il sole della California. Per amore, il fidanzato sbruffone Money e il timido Alex (Dylan Minnette) la aiutano a svaligiare appartamenti. Money crede di aver individuato il colpo grosso nel villino di un veterano della guerra del Golfo, rimasto cieco in seguito a una ferita, che ha incassato un risarcimento a molti zeri dopo un tragico incidente in cui ha perso l’unica figlia. Ma non tutto va come previsto…

Il cast è mediocre e recita come se fosse un saggio scolastico di fine anno. Dylan Minnette, la star di “Tredici”, interpreta la solita parte del ragazzino impacciato ma dal cuore buono, la Levy è anonima, mentre il veterano (in tutti i sensi), Stephen Lang non fa nulla per distinguersi.

Finale abominevole, con buchi narrativi che sembrano voragini, e pare concreta la prospettiva di un sequel. Aiuto.

Review Overview

SCORE - 4

4

Pulsante per tornare all'inizio