CASABLANCA Casablanca

Dici Max Zanotti e ti vengono in mente i Deasonika oppure il bel progetto con Dj Myke, Della Vita Della Morte. I Casablanca – nella costellazione del rock – stanno più vicino ai Deasonika e giocando ulteriormente con le semplificazioni possiamo dire che Zanotti è tornato a fare canzoni classiche: poca sperimentazione, tanto rock, una discreta fruibilità pop, pezzi pronti per essere suonati dal vivo, magari lasciando libere le chitarre di prendersi la scena. Insomma, l’esordio dei Casablanca sposa sonorità che arrivano dagli Anni Ottanta e Novanta, fascinazioni “Made in Usa” che fanno la loro degna figura già al primo ascolto.

In scaletta 11 pezzi per 44 minuti di musica. La maggior parte delle canzoni conferma le attese, la parte che ci convince meno non offre mai il fianco a critiche spietate – ma in tutta sincerità sono davvero pochi gli episodi negativi, giusto un paio. La voce di Zanotti (dovrebbe brevettare questo dono della natura…) è anche in questo progetto il valore aggiunto e sa correggere le sbavature di un album diretto, abbastanza interessante. Le canzoni migliori? “La percezione di un addio” e la conclusiva “Legami gli occhi”, quest’ultima ci piace perché funziona sia dal punto di vista lirico, sia dal punto di vista musicale.