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SIVERAL The future is analog

siveral

Qualcosa degli U2, qualcosa dei Tool, poi rock, pop, elettronica, arrangiamenti efficaci. Insomma, dentro “The future is analog” c’è un mondo gravido di rimandi a un immaginario musicale che sta a cavallo fra più decadi.

L’album è stato interamente composto da Antonio Magrini, che ne ha curato anche la produzione artistica con l’ex Deasonika, Max Zanotti, che per l’ennesima volta ha messo lo zampino su un progetto di qualità che è arrivato alle stampe come autoproduzione.

La band lombarda infila 10 pezzi che Magrini canta con un trasporto emotivo che coinvolge l’ascoltatore fin dalle prime battute e che a conti fatti si rivela un plus importantissimo nella valutazione generale dell’album. Dal lato musicale, il rock rincorre continuamente il pop e lo fa senza dare troppo nell’occhio, mentre l’elettronica è usata per puntellare e non per riempire i vuoti.

Quasi tutti i brani destano interesse al primo ascolto, ma noi vogliamo puntare le nostre fiches su “Alvadret”, perché è un perfetto biglietto da visita del compact. Però occhio anche a “Dreamer”.

Review Overview

QUALITA' - 71%

71%

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