«Ogni traccia corrisponde a un momento unico ed irripetibile del mio percorso: in alcune canto attimi di crisi, in altre attimi di profonda comprensione. Tutte quante seguono i movimenti interiori che ho sperimentato: principalmente quello dalla mente verso il cuore e quello dall’isola in cui mi ero rifugiato verso il mondo in cui vivo ora».
Pico Rama (all’anagrafe Pier Enrico Ruggeri) è figlio d’arte. Non è una colpa, intendiamoci. O meglio: lo diventa quando ti metti a lavorare nello stesso ambiente di papà usando delle scorciatoie per saltare qualche tappa. Ma non è il caso di Pico Rama, che da tempo segue un percorso coerente, pieno di conferme e sorprese. Conferme perché già il suo primo disco, nel 2011, ci era piaciuto parecchio. Sorprese perché “Locura” è un lavoro generoso di idee e soluzioni azzeccate.
Il nuovo album ondeggia tra reggae, rap, pop, world music, un pizzico di sperimentazione ed elettronica. La scaletta è extralarge (13 pezzi per 53 minuti di musica) e forse è l’unico vero difetto di un compact che ha personalità e che, conti della serva alla mano, ha almeno un 50% di brani che non ti stancheresti mai di riascoltare: dall’iniziale “Regali Del Divino (Merda)” a “La Saliva Degli Angeli”, passando per “L’Universo Ci Guarirà”. In conclusione: vale la spesa.