La mattanza di Castelnormanno Michele Zoppardo
21 gennaio 1977, mercoledì. “Quell’appartamento sembrava davvero quella che in una tonnara viene chiamata la camera grande, dove i tonni vengono spinti e ammassati prima della mattanza senza che abbiano alcuna possibilità di fuga”, ma in questo caso non si parla di tonni bensì di tre persone, massacrate brutalmente da qualcuno che non si è limitato a ucciderle ma ha infierito sui corpi con numerose coltellate fino a sgozzarle, quasi si trattasse di un film di Dario Argento.
Le vittime in questione sono i coniugi Salvatore e Giovanna Mancuso e Vito Vinciguerra, cinquantaduenne proprietario di un negozio d’abbigliamento di lusso a Palermo nonché futuro sposo della bella e giovane Assuntina, figlia diciannovenne della coppia che, per aiutare la famiglia a risollevarsi da una situazione economica difficile, ha accettato a malincuore la proposta di matrimonio, nonostante il suo sentimento fosse rivolto al fratello di una sua compagna di classe, Tommaso Ingrassia. È proprio il ragazzo infatti il primo indagato per la strage, avrebbe un movente più che solido, ma qualcosa non torna. Quando il commissario Gerolamo Sanfilippo e il maresciallo Giannuzzi arrivano sul posto con i loro uomini notano infatti alcune incongruenze che rendono il caso di difficile comprensione: il corpo di Salvatore Mancuso spostato dal punto in cui è stato ucciso, il ritrovamento di un coltello a scatto insanguinato, una serie di impronte confusionarie di mani e piedi, nonché la valigetta con i soldi scomparsa dal soppalco in cui era stata riposta. Il movente è quindi economico? Una vendetta mafiosa? O l’assassino conosceva personalmente la famiglia e voleva vendicarsi per una questione privata? Ha agito da solo e con dei complici? Tante piste plausibili ma nessuna certa, occorre dunque l’intervento di un’altra figura che grazie alle sue facoltà extrasensoriali è in grado reperire informazioni utili alla risoluzione del caso: il detective privato Antonino Valente, detto Tony. Interpellato dall’avvocato difensore di Ingrassia, Guarneri, si mette subito all’opera affittando per un mese, insieme alla socia dell’agenzia e donna che ama Serafina, l’appartamento di via Caltabellotta 24 e, una volta entrato, inizia a rivivere sulla propria pelle ciò che è avvenuto lì dentro, cercando risposte da comunicare alla polizia.
Michele Zoppardo con “La mattanza di Castelnormanno” propone al lettore un giallo così ben costruito da sembrare un film a cui si rimane incollati per sapere come andrà a finire. Pagina dopo pagina infatti la tensione cresce di pari passo alla storia che si fa sempre più intrigante: false piste, persone scomparse, numerosi interrogativi e un’atmosfera suggestiva sempre presente. Ad ospitare l’intera vicenda Castelnormanno, un comune di fantasia in provincia di Palermo che con il suo sapore mediterraneo e accogliente mette ancora più in risalto una trama degna dei più grandi maestri del cinema horror.
Casa editrice: Edizioni Tripla E
Collana: Giallo, Thriller & Noir
Genere: Giallo paranormale
Pagine: 206
Prezzo: 15,00 €
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