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TOMAKIN Epopea di uno qualunque

TOMAKIN epopea di uno qualunque

Sembra passata una vita, eppure “Epopea di uno qualunque” (The Prisoner Records) è di appena pochi anni fa, del 2013 per l’esattezza. Nel frattempo dei Tomakin si sono perse le tracce, mentre Valerio Gaglione è diventato leader dei NonostanteClizia.

Ancora oggi “Epopea di uno qualunque” resta uno dei dischi più belli della stagione 2013. E per certi versi fu una sorpresa, perché “Geografia di un momento”, l’album precedente dei Tomakin, era sì carino, ma non sensazionale, piuttosto ordinario. Invece col secondo lavoro il risultato è stato al di là delle attese. L’album mette assieme una manciata di canzoni capaci di indagare il presente, attraverso uno specchio che raccoglie e riflette immagini del mondo che ci circonda e degli individui che lo popolano. Specchio che registra i comportamenti – vizi, nevrosi, tic – di tanti piccoli protagonisti della quotidianità. Musicalmente, un perfetto mix di rock, pop e cantautorato, con dei testi moderni, in perenne equilibrio tra lo svanire dell’adolescenza e l’urgenza del farsi uomini. Da comprare – se ancora si trova in giro – in duplice copia, per quanto merita…

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