KITSCH Mentre Tutto Collassa
Spesso la scena indie è retorica, retorica, retorica. Nel 2010 i Kitsch tiravano fuori questo “Mentre Tutto Collassa“, album pieno di temi forti (senza retorica), che somma tante caratteristiche ampiamente sufficienti, e soprattutto originali nell’ampio scenario rock italiano. Insomma, ciò che ancora oggi continua a piacerci di questo disco è lo stile, è il modo di arrivare asciutto e diretto all’orecchio dell’ascoltatore, non perdendosi nel qualunquismo nonostante parli di media e di frenesia, temi che in qualche modo si prestano al “già sentito” con imbarazzante facilità, ai Nostri invece va qui riconosciuto il merito di muoversi con attenzione e di dosare le parole producendo un risultato apprezzabile.
Ovvio, se tutti i brani avessero la carica emotiva di “Cazzo!”, “Mani In Tasca” o “Poetimprenditori” saremmo a gridare al miracolo, però se si escludono dal mazzo i pezzi appena citati, restano sul tavolo diverse canzoni che appaiono omogenee a tutto il progetto.
Gradevole il cantato, azzeccata la scaletta, convincente l’uso dei cori. Anche sugli arrangiamenti c’è poco da rimproverare alla rock band di Como. Il disco, poi, dura quel poco che basta (33 minuti scarsi) per aver voglia di rimetterlo su daccapo, magari cercando di ripartire dal fondo per comprendere meglio quel “Mentre Tutto Collassa” che dà titolo e significato all’intero lavoro. Produzione artistica di Diego Galeri dei Timoria.