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EDDA Semper biot

EDDA semper biot

In un’altra vita artistica, Edda è stato il cantante di una band storica dell’underground italiano, cioè i Ritmo Tribale. Nel 2009 – dopo un lunghissimo silenzio e casini personali – è tornato a cantare, dando alla luce “Semper biot”, espressione milanese che sta per “sempre nudo”, una dichiarazione assoluta, perché “Semper biot” è proprio così, un disco “nudo”, che sembra pronto da un momento all’altro a rivelare una tragedia imminente o un miracolo.

Le dodici tracce che compongono il compact si muovono lungo le coordinate del folk rock ed esprimono un’urgenza poetica davvero notevole. Nell’iniziale “Io e te” c’è anche il violino di Mauro Pagani. Ma è tutto il compact (prodotto da Taketo Gohara e lavorato nelle liriche assieme a Walter Somà) a mostrare episodi degni di menzione. “Scamarcio” e “Organza” sono due canzoni che danno la cifra stilistica dell’intero lavoro, ma è con “Milano” che Edda stupisce ed emoziona. Insomma, un album che ogni volta lascia senza parole.

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