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GREG DULLI Random Desire

[review]

greg dulliE’ sempre lui, un grande incantatore di serpenti con la sua voce, ma anche per uno dei più sottovalutati cantautori del rock americano gli anni passano, e i demoni perdono i loro contorni sino a diventare sagome difficili da raccontare. Insomma, “Random Desire” è un tipico disco (il primo da solista) di Greg Dulli, ma è nel contempo un lavoro che in pochi passaggi riesce veramente a emozionare.

Cosa manca? Manca l’epicità tipica che ha caratterizzato la carriera del Nostro, soprattutto con gli Afghan Whigs. Manca l’azzardo, mancano le linee melodiche accattivanti, mancano i ritornelli forti. “Random Desire” ha episodi carini come “Scorpio” e “It Falls Apart “, ma sono briciole di talento che non saziano l’utente. E così si arriva al termine dell’ascolto con la sensazione di essere stati testimoni di un’occasione mancata.

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