BRUSCO «La musica è arte e la si fa per un’esigenza interiore»
«Non ho mai fatto musica con l’idea di far soldi, infatti non ne ho fatti. Ma ultimamente riesco a vivacchiare di musica e ad auto produrre i miei lavori. E per me, questo, è motivo di vanto». Brusco da Roma è quello che, anni fa, fece impazzire l’Italia per un’estate intera con “Sotto i raggi del sole”, rifacimento dancehall della hit degli Anni Sessanta “Abbronzatissima” di Edoardo Vianello. Da lì in avanti ancora tanta musica e un percorso controcorrente.
Balzo indietro di dieci anni: cosa ricordi del periodo e del successo di “Sotto i raggi del sole”?
«Fu un “incidente di percorso”, non è certo una canzone che rappresenta al meglio il mio genere musicale né la mia carriera, ma non la rinnego. Quando abbiamo registrato il brano non pensavamo affatto potesse avere la visibilità poi avuta. Ovviamente mi fa piacere aver potuto raggiungere tante persone grazie alle radio e all’attenzione dei media, ma quello è un mondo che non mi appartiene, nel quale non sono a mio agio, troppo condizionato dalle logiche di mercato».
Anni fa dicesti: “Fare musica con l’idea di far soldi è sbagliato e ti porta anche a creare delle cose non belle”. E’ un concetto in cui credi ancora?
«Assolutamente sì. La musica è arte e la si fa per un’esigenza interiore. Le case discografiche e le radio purtroppo ragionano diversamente. Credo che grandi artisti del passato, ai quali non intendo assolutamente paragonarmi, per carità, come Rino Gaetano, Califano, e altri cantautori grandissimi, se ci fossero ancora, oggi dovrebbero fare i conti con i dubbi gusti, standardizzati e prezzolati, dei media».
Cos’altro ti spinse, anni fa, a preferire un ritorno nell’underground alle luci della grande ribalta?
«Quello non era il mio mondo musicale. Io faccio reggae e dancehall, e in Italia non sono generi che solitamente godono di attenzione da parte dei media. Fortunatamente piacciono lo stesso alle persone che vengono ai concerti e alle dancehall in tutta le penisola. Sto molto più a mio agio davanti al pubblico con cui mi relaziono, direttamente, da 20 anni, piuttosto che con quello, un po’ artefatto, che ho bazzicato solo per poco tempo e un po’ per caso».
E’ noto il tuo amore per gli animali e la natura…
«Adoro gli animali e la natura. E purtroppo in pochi anni diverse specie si sono già estinte e tante altre spariranno nei prossimi lustri. La convivenza tra uomo e animali è sempre più difficile, a danno ovviamente di questi ultimi. Inoltre sappiamo che i pochi paradisi naturali, fondamentali per il futuro del genere umano, si trovano in Paesi poveri e vengono facilmente svenduti a multinazionali o a nazioni ricche che devastano per il profitto nell’immediato. Questo discorso vale per i mari, le foreste, le giungle dislocate in tutto il mondo».
Un brutto scenario…
«Tra qualche decennio probabilmente ci pentiremo della nostra scarsa lungimiranza. Il genere umano purtroppo sta distruggendo questo pianeta. Io se dovessi scegliere chi buttare giù dalla torre tra gli Esseri umani e le altre specie, non avrei dubbi: giù tutti gli Esseri umani, e mi tufferei io per primo».