CRISTINA NICO Cristina Nico
Il terzo disco della cantautrice Cristina Nico (omonimo) è una fuga-e-ritorno continuo dal/al pop. Oppure un concetto simile, ma legato alla sperimentazione. Perché l’album in circa 36 minuti di musica mette in mostra tante facce, in un gioco di equilibrio fra pop, canzone d’autore e world music con arrangiamenti spesso sì pregiati, ma che in qualche modo non mettono a nudo completamente il talento e il potenziale dell’artista, che accetta e rifugge spesso il confronto con la melodia, un terreno – opinione soggettiva – che potrebbe invece darle parecchie soddisfazioni, dal momento che (quando lo fa) maneggia il pop con linee melodiche originali ed efficaci.
Il singolo “La sola cosa che c’è” è un ottimo biglietto da visita: bella scrittura, bella interpretazione, un’idea di pop intelligente. Il resto del cd ondeggia tanto, forse troppo. Alcune cose funzionano bene (“Il bisogno di essere migliore” e “Chissene”), altre un po’ meno. La sensazione? E’ più un disco di passaggio, piuttosto che il disco della maturità.