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LA FEBBRE DEL VENERDÌ 13 La Febbre del Venerdì 13

febbre venerdi 13

Partiamo dalla storia. Perché è curiosa…

E’ un venerdì 13 luglio dell’anno 2012. I Les Brucalifs, band nordestina dedita ad un acidulo brit-rock anglofono, devono suonare in uno dei tanti club della provincia italiana. Ma una febbre improvvisa che colpisce il batterista e il chitarrista e risparmia Andrea Zucaro, voce e chitarra del gruppo, lascia quest’ultimo a pensare ad un nuovo progetto musicale, questa volta in solitario. Un progetto rock, che mantenga l’amore per il brit ma lo converta alla lingua italiana. Il tutto con un nome che sembri quello di una band vera e propria. Nascono così La Febbre del Venerdì 13.

Partiamo ora dalle cose positive del cd. Quello di Andrea Zucaro è un album che ha ritmo: non fai tempo ad accorgertene e sei già arrivato al secondo ascolto. Insomma, se l’obiettivo era intrattenere, la prova è stata superata. Quello che ci convince meno è l’assenza di una cornice capace di dare omogeneità al lavoro. Le 10 canzoni in scaletta sembrano infatti una collezione di singoli-provini più che elementi di un progetto comune e anche i testi (spesso molto criptici) non lasciano un segno profondo. La derivazione britannica del suono è così palese che è fin superfluo stare qui a sottolinearla, molto meglio soffermarsi sul giudizio complessivo da dare al lavoro di Andrea Zucaro: pur destando interesse, l’album non arriva a strappare la sufficienza, penalizzato da un’originalità a corrente alterna. Il pezzo migliore? “L.S.D.C. (La Sorte Dei Cantanti)”.

Review Overview

QUALITA' - 51%

51%

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