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ZOLA JESUS Taiga

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Nika, il vero nome dell’artista di venticinque anni conosciuta come Zola Jesus, è una cantante, autrice e produttrice nota da sempre per un’elettronica a toni cupi. Negli ultimi cinque anni è stata una delle poche figure in grado di portare qualcosa di fresco in un genere che spesso si è avvitato su se stesso per carenza di stimoli e originalità.

L’album in oggetto è stato scritto sull’isola di Vashon e mixato a Los Angeles da Dean Hurley (David Lynch, Danger Mouse, Sparklehorse) e arriva dopo due album ampiamente celebrati quali “Versions” (2013) e “Conatus” (2011). Insomma, una carta di identità mica da ridere, quindi chi ha familiarità con certi suoni ma finora era all’oscuro dell’esistenza di Zola Jesus si senta giustamente in colpa per la mancanza.

Questo nuovo lavoro non si discosta molto dall’immaginario da sempre caro a Nika, e anche certe aperture al pop e all’elettronica spinta sino ai confini della dance – come nel caso dell’interessantissima “Hunger” – non devono distrarre o trarre in inganno. I testi non sono mai stati un punto di forza della casa ma in compenso gli arrangiamenti si mantengono stilosi come nei precedenti dischi. Insomma, siamo di fronte a un disco che non stupisce ma neppure delude, che si lascia ascoltare e che non disdegna l’orecchiabilità. “Elettronica intelligente” la chiamerebbe qualcuno, diciamo che “Taiga” (Mute Records) si esprime su livelli apprezzabili. Forse ci si attendeva da questo lavoro la definitiva consacrazione della ragazza di Phoenix. Nulla di tutto questo. Il disco della maturità arriverà, ma non è questo.

Review Overview

QUALITA' - 63%

63%

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