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FRATELLI QUINTALE Tra il bar e la favola

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«Il percorso per realizzare “Tra il bar e la favola” è stato lunghissimo e complesso, ma siamo riusciti a fare una cosa diversa da tutto, mettendoci a nudo. Stiamo vedendo materializzarsi due anni di traslochi improvvisati tra Brescia e Milano, di risate, discussioni, ansie e interi mesi chiusi in studio».

Possiamo fidarci? Nel senso, è davvero un lavoro diverso da tutto? Cioè da tutto il rap che si sente in questo periodo in Italia? Diciamo che è una mezza verità, oppure una mezza bugia. Scegliete voi. Quello che noi possiamo dirvi è che il nuovo disco dei Fratelli Quintale ha un’orecchiabilità potente che travalica (senza vergogna) il confine tra rap e pop per premiare un pubblico trasversale. Il flow è sfrontato: “Semplice”, il primo brano, si apre così: “Sono semplice/come mettere il cazzo in figa/come mettervi tutti in riga/come il fanculo di prima mattina”. In linea generale, le liriche sono apprezzabili: non tutte riescono a colpire il bersaglio grosso, ma vanno bene.

Tre i punti di forza del compact: la produzione, la varietà dei suoni usati (niente di particolarmente originale, ma il mix di elementi diversi è molto gradevole) e poi i ritornelli, quasi tutti estremamente orecchiabili, forti di un miscuglio dove l’elettronica ha un peso notevole. Insomma, un lavoro davvero interessante. Il pezzo migliore? Il lentone “Tradire Mai”, ma anche “Verso l’uscita” è un ottimo brano.

Review Overview

QUALITA' - 64%

64%

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