RÖYKSOPP Profound Mysteries
La prima parte è un continuo assalto al cuore di ogni amante di una certa elettronica Anni Duemila: ritmi favolosi, parti vocali evocative e pezzi come “Impossible” con Alison Goldfrapp e soprattutto “This Time, This Place…” con Beki Mari che sembrano creati per mettere d’accordo tutti: sia chi cerca la pista da ballo, sia chi dai divanetti dei locali non si schioderebbe neppure con le cannonate. Insomma, i primi 20/25 minuti sono davvero tanta roba. Poi “Profound Mysteries” si smarrisce. Non diventa brutto o mediocre, ma non riesce più a trovare quel linguaggio immaginifico che nella prima parte accompagna per mano l’ascoltatore in una dimensione “altra” che a tratti è esaltante e a tratti è trascendenza pura. Si procede per fiammate: qualche linea melodica stuzzica, il livello è comunque discreto ma non fa saltare sulla sedia come nelle battute iniziali.