RHUMORNERO Eredi
Il nuovo disco dei Rhumornero dura troppo: quasi un’ora. In scaletta 10 pezzi e 3 bonus track. Onestamente avremmo asciugato parecchio il prodotto dando maggior forza espressiva ai tanti (ma non troppi) buoni brani presenti. Sì, perché “Eredi” è un album che ha diverse cose interessanti, ma che è stato inspiegabilmente appesantito, forse per eccessiva generosità. Partiamo però dalle cose positive, e i testi si meritano la vetrina: parlano di quotidianità senza retorica, con vena cantautorale e hanno potenza, riescono cioè a comunicare i messaggi in maniera chiara. Così così, invece, la parte musicale: il rock dei Rhumornero è molto derivativo e a tratti scivola nel “già sentito”. E’ proposto bene (la band sa suonare) ma sugli arrangiamenti si poteva tirare fuori qualcosa di meglio. Un altro aspetto positivo sono le linee melodiche, che spesso colmano le lacune. I brani migliori? Abbiamo pochi dubbi: “Metalli pesanti”, “Schiavi moderni” e “Sotto le stelle”. In conclusione: un lavoro con un potenziale non espresso al massimo.