MICHELE BITOSSI A Noi Due

“A Noi Due” è un disco di ritornelli killer. Nel senso che le 10 canzoni in scaletta sembrano un manifesto dedicato a chi ascolta o vuole fare pop senza perdersi nella terribile rima cuore/amore. A tutto ciò aggiungete una manciata di arrangiamenti sfiziosi, ed ecco che il quadro è completo.

Michele Bitossi è una vecchia conoscenza della scena indipendente italiana: un pezzo alla volta il suo percorso è sempre andato migliorando, e anche a livello vocale il cambio di passo è evidente (oggi) se raffrontato con il passato: ha una padronanza dello “strumento voce” che 10/15 anni fa non aveva. Insomma, come quei calciatori che ci mettono gli anni che ci vogliono per arrivare alla maturazione, anche l’artista genovese ha fatto un processo analogo.

Nel gioco dei paragoni, potremmo associare “A Noi Due” alle produzioni recenti dei (fu) Thegiornalisti, anche se Paradiso è più sfacciato con il pop rispetto a Bitossi, che in fondo in fondo resta un cantautore tuttotondo.

Prodotto da Ivan A. Rossi con la collaborazione di Alessandro Bavo, “A Noi Due” contiene dieci brani inediti scritti da Bitossi in collaborazione con Matteo B. Bianchi e gli stessi Bavo e Rossi.

“Lo vedi che è possibile” è il brano più debole del disco, gli altri pezzi sono tutti potenziali singoli: dalla title track a “Fino a domani” (un omaggio alla new wave?), passando per “L’amore è un’altra cosa” (testo brillantissimo) e “Ci rassicura”, sino alla conclusiva “Siamo stonati” che rimanda subito ai Thegiornalisti e a tutto quell’immaginario Anni Ottanta che non muore mai.

In conclusione: fra le cose migliori uscite in Italia nel 2019.