EDDA Stavolta Come Mi Ammazzerai?
Tornato sulle scene come solista nel 2009 con il bellissimo debutto “Semper Biot”, da allora non si è più fermato: dopo l’EP “Edda In Orbita” del 2010 ed il secondo full-length “Odio i Vivi” del 2012, eccoci arrivati al terzo capitolo. E pensare che fino a un lustro fa su Edda giravano così tante voci contrastanti – qualcuno giurava persino di aver ricevuto notizie certe sulla sua morte. E invece l’ex voce dei Ritmo Tribale è vivo e lotta insieme a noi. Lo fa a suo modo, ovvio.
Per il nuovo lavoro “Stavolta Come Mi Ammazzerai?“, uscito per Niegazowana con distribuzione Audioglobe, è stata presa una strada produttiva diversa rispetto ai due dischi precedenti (che erano stati concepiti assieme al co-autore Walter Somà e poi prodotti da Taketo Gohara). Edda ha deciso di mollare il lavoro sui ponteggi ed isolarsi in una sala prove in provincia di Arezzo. Dal rifugio toscano è uscito con 17 brani che sembrano un esercizio di cut-up: i testi, infatti, sono spinti all’estremo e conditi da elementi legati alla quotidianità, al sesso, alla sessualità, alla famiglia Rampoldi. La parte musicale, invece, è più accessibile: il rock è l’elemento che si ripete con maggior costanza. Le aperture all’orecchiabilità sono frequenti all’interno del compact ma non generose, diciamo che bisogna guadagnare il premio ripetendo gli ascolti.
Il disco è bello? L’assenza di Taketo Gohara in cabina di regia si nota, ma il cd ha spessore. Se “Semper Biot” aveva un’urgenza che il secondo disco aveva conservato in parte, qui siamo su un piano completamente nuovo. E’ come se Edda avesse deciso di (ri)esplorare un terreno che aveva abbandonato anni fa all’epoca dei Ritmo Tribale, ma agitando il contenuto sino a farlo esplodere. Il risultato? Un disco che ha tanti pezzi pregevoli e diversi brani che onestamente potevano anche essere tenuti fuori per dare più omogeneità all’intero lavoro. Insomma, un album dentro il quale l’autore ha vomitato le frustrazioni e le tensioni di una vita, ma che forse sarebbe potuto essere ancora meglio con una produzione artistica più solida.
I brani migliori? “Pater”, “Tu e le rose”, “Stellina”, “Hiv”.