Score
QUALITA' - 74%
74%
Direttamente dagli Anni Novanta, direttamente dalla scena rock britannica, ecco “Please, Take Your Time“, un disco che ha conquistato persino Howie B, che ha prodotto quattro brani del compact. E visto che noi amiamo Howie B, abbiamo pensato di recensire positivamente il lavoro dei Nostri. Scherzi a parte, il disco dei Finister funziona al di là della presenza del famoso produttore, che marchia quattro brani ma non stravolge il contenuto dell’album, c’è infatti continuità con i pezzi non maneggiati dal genio scozzese.
Sinceramente quando le cose in un album funzionano, ci sembra persino superfluo perderci in grossi commenti. I Finister hanno messo assieme canzoni distanti anni luce dalle mode del momento in ambito pop, rock e indie italiano, cercando una strada poco battuta negli ultimi anni nel nostro Paese, cioè quella di un cantautorato intimo con ampio spazio alle chitarre e all’elettronica. Un approccio che in Inghilterra ha fatto scuola e che ciclicamente ritorna, mentre da noi funziona a fasi alterne.
“Please, Take Your Time” non è la quintessenza dell’originalità, ma gli arrangiamenti sono intelligenti ed efficaci, le ballate ti prendono, la voglia di sfidare il rock nostrano con strumenti inusuali c’è e l’elettronica non è banale. Se domattina ci mettessimo a fare musica, probabilmente cercheremmo di fare un album simile a questo, per provare a differenziarci dal “già sentito” che devasta la nostra scena indipendente.
Se cercate un compact con 8 brani tutti diversi ma che hanno la stessa radice, siete nel posto giusto. L’episodio migliore? “I Know That I Can Be With You”: bisogna farne un singolo. Occhio anche a “I Can See You” e a “Skyscrapers”.