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KAY ALIS Hidden

KAY ALIS hidden

Prima cosa: mettetelo a volume altissimo. Noi l’abbiamo ascoltato la prima volta a basso volume e “Hidden” ha reso la metà della metà. Quindi non abbiate paura, tenete la manopola tutta girata verso destra. I Kay Alis sono qui al primo lavoro. La loro proposta ha come pietra angolare l’elettronica, declinata in varie forme: ambient, trip hop, noise. La fruibilità pop del disco è apprezzabile, anche se molti sviluppi melodici sono stati troncati sul più bello – un limite o una pecca? Chissà. Quello che è certo è che il quartetto umbro ha un bel modo di maneggiare il suono: i Nostri non hanno inventato nulla, si ispirano al “già sentito”, ma hanno buongusto, ci sanno davvero fare con la mescola delle sonorità, inoltre la voce di Alessandra Rossi è un evidentissimo valore aggiunto perché oltre ad arricchire i brani di sfumature diverse riesce a dare omogeneità all’intero lavoro. Insomma, un esordio interessante, se sistemano un paio di cose, hanno le potenzialità giuste per fare un notevole salto di qualità. L’episodio migliore? “Understanding”.

Review Overview

QUALITA' - 66%

66%

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