MALVAX Niente di che
I Malvax, al loro esordio, ci ricordano che fare pop è una delle cose più difficili del mondo. “Niente di che“, infatti, è un album debole, che risente di tutti i limiti tipici dei debutti, quindi tanta timidezza in fase di arrangiamento dei brani, una scrittura acerba e uno stile che deve ancora trovare una identità.
Allo stato attuale, le canzoni dei Nostri sono un esercizio stilistico, e la proposta è così anonima che anche nel classico gioco dei rimandi, creare un paragone con artisti già affermati è impossibile. Se ci chiedeste a chi assomigliano (musicalmente) i Malvax, faremmo scena muta.
In scaletta 9 episodi per 32 minuti di musica. Detto che l’album vede la sufficienza col binocolo, vediamo cosa ci offre la parte del bicchiere mezza piena. Intanto il cantato: Lorenzo Morandi ci sa fare, è un buon punto di partenza. Anche qualche melodia – qua e là – è gradevole. Interessante anche quando i Malvax flirtano apertamente con il rock.
In conclusione: c’è veramente tanto da lavorare, soprattutto sui testi.