Cinema2023

SALTBURN Emerald Fennell

saltburn

È veramente un film originale “Saltburn“. Forse in alcuni momenti si trascina un pochettino, ma bisogna dargli atto dell’intelligenza con la quale è stata costruita a tavolino la storia. Così alla fine il risultato legittima anche i momenti un po’ lenti della narrazione, perché tutto è finalizzato a portare lo spettatore negli ultimi 40 minuti dove la trama svolta e si fa via via sempre più interessante e seducente.

La star è Barry Keoghan ma la pellicola diretta alla perfezione da Emerald Fennell (che ha scritto anche la sceneggiatura), è fondamentalmente un’opera corale, dove ogni personaggio è ben tratteggiato e ogni attore riesce a portare qualcosa di suo all’interno del film. Ciò per dire che tutti i protagonisti in scena risultano incredibilmente reali, e anche quando eccedono in bizzarria e nervosismi, lo spettatore non si spazientisce.

La trama. Oxford, 2006. Oliver Quick viene ammesso all’Università di Oxford ma a causa delle sue origini umili fatica ad integrarsi tra i facoltosi universitari. Tutto cambia quando un giorno presta la sua bicicletta al ricco e popolare Felix Catton, dopo che questi ha forato una ruota. Felix ed Oliver diventano presto amici, ma mentre Oliver sviluppa una vera ossessione per Felix, l’altro è più volubile e dopo qualche mese comincia ad allontanarsi da lui. La morte del padre di Oliver, tossicodipendente come la madre, li riavvicina e Felix invita l’amico a trascorrere le vacanze estive a Saltburn, la tenuta di famiglia.

Keoghan recita un ruolo molto vicino a quello che aveva recitato per Lanthimos ne “Il sacrificio del cervo sacro”, anche se a livello stilistico le due pellicole sono molto diverse: quella del regista greco è un’opera più sofisticata, questa invece è un’opera decisamente più pop, più didascalica nella sua narrazione, e più ammiccante verso un pubblico trasversale. Ciò non toglie che il giovane attore ancora una volta si conferma fra i più talentuosi della sua generazione, non sbagliando praticamente nulla. Stesso discorso per il resto del cast, con una menzione particolare per Rosamund Pike (splendida, in stato di grazia) e per Alison Oliver, nei panni di Venetia.

Finale che non lascia coni d’ombra. Davvero un film intelligente.

Review Overview

SCORE - 7.5

7.5

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