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MOTTA Vivere o morire

motta vivere morire

Vivere o morire” non ci convince del tutto. L’abbiamo ascoltato parecchio prima di arrivare a farci un’opinione definitiva, perché la primissima impressione era stata pessima, col tempo però l’idea si è leggermente modificata, anche se molti dubbi sul secondo lavoro di Motta ci sono rimasti. E molti di questi dubbi girano attorno alla portata delle canzoni, che al netto di una produzione eccellente, non siamo per nulla convinti siano così ispirate, così nuove, così diverse dall’ordinario. Noiose? Esatto.

In scaletta 9 brani. Alcuni ritornelli sono carini, certe narrazioni idem (vedi la title track), il singolo radiofonico c’è (“La nostra ultima canzone”) e alcune costruzioni sonore sono audaci (“Per amore e basta”), però su tutto aleggia un’incompiutezza che anche dopo diversi ascolti resta lì, a sussurrarti un’idea: forse, nonostante l’hype attorno al progetto di Motta, questo non è un album imperdibile, ma anzi, inferiore all’esordio perché a livello lirico non c’è stato alcun passo in avanti e molte canzoni sono rimesse in pista solo e unicamente grazie agli arrangiamenti, cioè al fumo che avvolge (seppur bene) l’arrosto.

“Vivere o morire” è un disco di cantautorato che promette più di quello che alla fine realmente concede all’ascoltatore. Ottima produzione, poca sostanza.

Review Overview

QUALITA' - 52%

52%

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