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BJÖRK Vulnicura

bjork vulnicura

Andiamo subito al sodo: “Vulnicura” non è un album particolarmente brillante. In alcuni passaggi è persino noioso, come se il bisogno di Björk di raccontare la storia d’amore terminata con Matthew Barney l’avesse spinta ad attorcigliare i pensieri attorno a se stessa, dimenticandosi del pubblico. Insomma, non mettiamo in dubbio che a livello prettamente emozionale, intimo, questo compact rappresenti per Björk qualcosa di importante, ma per l’ascoltatore è un disco che sa di montagna da scalare e, fatto lo sforzo, dall’altra parte non ci sono panorami meravigliosi da vedere, ma soltanto mezzo chilo di nebbia fitta.

Dopo 4 anni, Björk è ritornata sulla scena musicale mondiale con un album di inediti dove l’artista islandese ha raccontato in 9 tracce la sofferenza per la fine della sua storia d’amore e la cura della stessa ferita causata dalla separazione con il compagno, fino alla guarigione. Come lo definisce la stessa Björk, è “a complete heartbreak album”.

Al disco hanno lavorato anche il venezuelano Arca (Alejandro Ghersi) assieme a The Haxan Cloak. Nello specifico: sei brani sono stati prodotti da Björk & Arca, uno da Björk & Arca con The Haxan Cloak, due solo da Björk.

Detto che sentir cantare Björk è sempre un bel sentire (anche se qui sono rari i movimenti nel corso dei quali libera la sua voce), la parte sonora del disco non ci pare così originale e gli archi tendono quasi tutti a perdere sostanza sul più bello. Insomma, un flop bello e buono.

Review Overview

QUALITA' - 49%

49%

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