Cinema2022

BONES AND ALL Luca Guadagnino

bones and all

Partiamo dalla parte musicale: le trame del duo pluripremiato Trent Reznor & Atticus Ross sono molto belle, peccato aver appesantito la colonna sonora di tante tracce folk che hanno un po’ spersonalizzato l’atmosfera del film. Purtroppo Luca Guadagnino non è nuovo a queste soluzioni musicali. Ma sinceramente il suo “Bones and All” meritava un mood più dark e meno romanticoso-melanconico, almeno dal punto di vista sonoro.

Di buono, il film ha una bella regia e alcuni personaggi di contorno azzecatissimi, a partire dal mefistofelico e sontuoso Mark Rylance nei panni di Sully, passando per David Gordon Green nel ruolo di Brad, sino ad arrivare alla sempre brava Chloë Sevigny nel ruolo della mamma della protagonista. E’ il classico caso in cui il contorno sazia più delle portate principali, perché in tutta onestà Timothée Chalamet è molto incerto nel ruolo e sembra messo lì per attirare il pubblico più giovane, mentre Taylor Russell ci è sembrata accettabile e null’altro.

La trama. 1988, Virginia: l’adolescente Maren Yearly sgattaiola fuori casa per partecipare a un pigiama party con i suoi compagni di classe, dove morde il dito di una ragazza, recidendolo parzialmente. Mentre torna a casa ancora coperta di sangue, suo padre Frank la trasferisce rapidamente nel Maryland. Poco dopo il diciottesimo compleanno di Maren, Frank la abbandona, lasciandosi dietro dei soldi, il suo certificato di nascita e una cassetta. Nel nastro racconta la storia del primo episodio cannibalistico di Maren, quando ha ucciso la sua babysitter all’età di tre anni. Mentre incidenti simili continuavano a verificarsi nel corso degli anni, sebbene Frank aiutasse sua figlia a sfuggire alle conseguenze, divenne sempre più angosciato per la sua apparente mancanza di rimorso. Conclude con la speranza che un giorno imparerà a superare i suoi impulsi.

La pellicola è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Camille DeAngelis. Guadagnino di suo ci mette una buonissima tecnica e un’altrettanto buona scorrevolezza narrativa. Le due ore passano rapide, si entra nel meccanismo della storia in maniera semplice e le scene horror sono tutte funzionali alla narrazione e nulla concedono allo splatter. Il finale è davvero bruttino, e il tentativo di renderlo emotivamente coinvolgente naufraga in un mare di buone intenzioni tradite.

Review Overview

SCORE - 6

6

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