Cinema2022

DON’T WORRY DARLING Olivia Wilde

dont worry darling

Don’t Worry Darling” è un gran bel film. Perché è pop nel cast, nella regia (carina ma classica), e perché Shia LaBeouf era stato inizialmente scelto per il ruolo di Jack, e poi pare abbia combinato il solito casino ed è stato escluso – come nelle migliori epopee pop, appunto. Ma è anche un film dal forte taglio indipendente, soprattutto nella narrazione di una storia curiosa e ricca di colpi di scena, che lascia aperte diverse porte e che in una certa misura invoglia lo spettatore a farsi domande sull’amore, sul patriarcato, sull’intangibilità delle relazioni.

La trama. Anni Cinquanta. Alice e Jack Chambers sono una giovane coppia che vive a Victory, in California, un quartiere che è stato creato dalla misteriosa compagnia omonima per la quale Jack lavora. Ogni giorno, gli uomini vanno a lavorare al quartier generale di Victory nel deserto circostante, mentre le mogli rimangono a casa a preparare la cena. Le donne sono scoraggiate dal fare domande sul lavoro dei loro uomini e viene detto loro di non avventurarsi al quartier generale.

Florence Pugh ed Harry Styles sono i protagonisti: la prima fa un figurone, anche se pare non abbia gradito il risultato finale (o il trattamento ricevuto sul set), limitando al minimo la promozione della pellicola, mentre Harry Styles (in liaison con la regista Olivia Wilde, che prende pure parte al film col ruolo di Bunny) fa giusto il compitino – probabilmente quel pazzo scatenato di Shia LaBeouf avrebbe dato ulteriore sprint al personaggio di Jack. Interessante il cast di contorno, pessimo il doppiaggio in italiano, frettoloso il finale ma comunque didascalico in misura accettabile.

In conclusione: un lungometraggio intelligente, che apre continue finestre sul mondo delle relazioni odierne e dialoga con le molteplici sfaccettature dell’amore. Può diventare un cult? Assolutamente sì, la storia di base ha qualità e sostanza.

Review Overview

SCORE - 7.5

7.5

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