GOLD Anthony Hayes
Non è un film mediocre “Gold“, nonostante le recensioni non siano state lusinghiere dopo la sua uscita nelle sale. Ha diverse cose positive e anche i limiti – ci sono, certo – non sono da matita rossa. Ecco perché alla fine la visione ci è piaciuta. E ci è sembrata una pellicola con qualcosa da dire al netto di qualche sbandata evitabilissima, a partire dagli ultimi secondi del finale.
La trama. Mentre attraversano il deserto australiano due uomini si imbattono nella più grande pepita d’oro mai stata trovata. Uno dei due andrà a cercare i mezzi per estrarla, l’altro resterà da solo a sorvegliare l’oro in una lotta disperata contro la natura che lo circonda, l’assenza di cibo e acqua e i suoi stessi demoni.
Zac Efron è il protagonista e fa una discreta figura. Bisogna riconoscere il merito a questo ragazzo di continuare una ricerca del suo “fare l’artista” distante dalle cose facili che potrebbe ottenere. Con il viso che si ritrova potrebbe pagare il mutuo per tutta la vita con ruoli in commedie sdolcinate e invece prosegue su strade meno battute alla ricerca di rischi e personaggi complicati, e tutto ciò dà prova di concretezza.
Il film sta tutto sulle sue spalle, visto che per l’80% del tempo è da solo in scena – la sceneggiatura lo tradisce in diversi passaggi e il montaggio non lo aiuta, ma lui ci crede e va oltre il compitino. Come il suo personaggio è in cerca di qualcosa, di un appiglio di verità.
Bella la regia di Anthony Hayes, bella la fotografia, interessante la storia.