FABIO BAROVERO Eremitaggi
Per fare un disco di sola musica – al di là dei territori sonori che si sceglie di percorrere – è importante avere idee, idee fresche e coinvolgenti dal punto di vista emotivo, per evitare che la musica risulti triste sottofondo. “Eremitaggi” in quest’ottica ha superato brillantemente la prova, perché coinvolge, trasporta, accompagna. La musica di Barovero (fondatore dei Mau Mau) è un tessuto dove il materiale elettronico si intreccia con archi di contrabbasso e violino, arrivando a stuzzicare l’interesse dell’ascoltatore fin dalle prime battute e suggerendo allo stesso rimandi a produttori sulla cresta dell’onda come Mac Quayle.
“Eremitaggi” è un album notturno, che fa muovere e che smuove. Qui Barovero si conferma attento nella composizione e soprattutto negli arrangiamenti, cercando di stare lontano da ogni possibile risultato autorefenziale. La mano è sempre allungata verso l’ascoltatore, le melodie del disco sono spesso un giaciglio attorno al quale riconnettersi alla parte più intima di noi stessi. I brani migliori? “Ottagoni abbandonati” e “La Sacra”.