ItalianoPopRecensioni

MOLTHENI Senza Eredità

moltheni senza eredita

Senza Eredità” è frutto di una ricerca durata quasi un anno. In questo arco di tempo sono state recuperate canzoni che non avevano mai visto la luce, non rientrando in alcun disco o demo, a partire dal 1998. Tra rivisitazioni, correzioni, riadattamenti contestuali e completamenti (alcuni erano pezzi strumentali) Umberto Maria Giardini ha scritto l’ultimo(?) capitolo della saga Moltheni.

Racchiuse nell’album si trovano, in definitiva, le ultime perle di Moltheni, destinate a lasciare quella che l’autore considera un’eredità senza eredi.

Giocando con gli specchi del tempo, potremmo dire che Moltheni è stato un artista ben più sottovalutato di Umberto Maria Giardini, che comunque nella sua seconda vita artistica si è guadagnato il suo spazio – ridotto rispetto agli effettivi meriti. Ecco che quindi questo “Senza Eredità” arriva ad aprire e chiudere ferite. Arriva a riabbracciare un vecchio amico, e ad alimentare il dispiacere per una stagione musicale che purtroppo all’epoca si è chiusa troppo rapidamente, lasciando una generazione orfana di un punto di riferimento.

Questo Moltheni è – parafrasando un suo vecchio successo – prima di tutto nutriente, perché sazia un digiuno lunghissimo e riconnette l’ascoltatore con l’immaginario di un artista che, al netto del possibile addio definito da questo lavoro, ha ancora qualcosa da dire. Pezzi come “La Mia Libertà”, “Il Quinto Malumore” e “Spavaldo” sono vere perle e non fuffa per un pubblico nostalgico.





Review Overview

QUALITA' - 72%

72%

Pulsante per tornare all'inizio
Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.