GIORGIO CICCARELLI Bandiere
Ciccarelli resta tutt’oggi un chitarrista favoloso, però è sempre un piacere vedere che un artista, anche dopo anni di palchi e dischi, sa evolversi. Il Giorgio Ciccarelli del 2018 si avvicina con passo deciso verso i territori del cantautorato. Lo fa a modo suo, cioè non rinnegando una briciola delle sue radici rock, e giocando con gli arrangiamenti per mischiare le carte del suo suono, però al netto di ogni sfumatura e dettaglio, “Bandiere” è un disco con una fortissima matrice cantautorale. Non è soltanto un lavoro rock, ha contenuto poetico.
E’ un buon album? Sì, perché è solido, si muove lungo una direzione e non incespica. Sui ritornelli avremmo forzato la mano per dare ulteriore respiro a un disco che a livello produttivo si prede un notevole numero di rischi, però va anche detto che pezzi come “Dentro la testa” e “Voltarsi indietro” sanno dare all’ascoltatore meno esigente (diciamo così) il giusto boccone pop da mettere nella playlist del cellulare.
In conclusione: nessuna incertezza e tanta personalità.