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UTO Animalidasalvare

UTO animalidasalvare

La storia che ha portato alla nascita di “Animalidasalvare” è curiosa e merita di essere raccontata.

Dopo aver lavorato in ritagli di tempo per 8 anni alla costruzione di un album, a febbraio 2015 gli Uto gettano via tutto e nel giro di tre mesi, dopo esser tornati in sala prove con gli strumenti in mano, abolito le sequenze elettroniche e reclutato un nuovo chitarrista, scrivono almeno dieci nuove canzoni.

Quello degli Uto è un disco immediato, diretto, che non si perde nelle stradine strette dell’autoreferenzialità. Ci vogliono un paio di canzoni – non ascolti, attenzione – per entrare in confidenza con l’universo sonoro della band, che guarda a un rock alternativo che ama scivolare nella rumorosità. Non sono i Marlene Kuntz e neppure gli Afterhours, hanno più il piglio de I Ministri, ma con un taglio più cantautorale.

“Animalidasalvare” è un buon disco? Sì, è un album che convince. In scaletta 10 pezzi per 28 minuti di musica. I testi (in italiano) zoomano dentro e fuori i particolari, sono spesso intimi ma abbastanza accessibili. Non tutte le liriche hanno personalità ma la materia prima è di valore e, in prospettiva, si può lavorare sui contorni per perfezionarli. Magari valorizzando meglio la componente pop. I brani migliori? “Lunedì sera” e “La conta dei danni”.

Review Overview

QUALITA' - 64%

64%

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