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SULA VENTREBIANCO Furente

SULA_VENTREBIANCO_furente

Premessa. Nelle intenzioni della band questo disco dovrebbe somigliare al Joshua, quell’insolita specie di Yucca simile ad un albero che cresce di appena 80 cm in 10 anni e arriva a vivere oltre il millennio. Per dare più valore a ciò, la prima tiratura del disco consta di una special edition di appena 500 copie numerate, ognuna delle quali contiene – sorpresa – proprio un seme di questa specie.

Ma veniamo a “Furente” (Ikebana Records con distribuzione Goodfellas), terzo lavoro dei partenopei Sula Ventrebianco, che colpisce subito per la varietà delle atmosfere, tutte scandite da chitarre vanitose che reclamano spazio e all’occorrenza se lo sanno prendere sgomitando con la batteria. E’ senza dubbio un disco ambizioso e sfrontato, e questo non è mai un male, anzi. Vogliamo però essere chiari nel giudizio: l’album ha qualità, ma crediamo che dal punto di vista musicale la proposta fatichi un tantino a mostrare un’identità precisa. Diverso il discorso legato alle liriche che superano la prova senza grossi affanni. Ovviamente ci sono dei casi che confermano la regola: ad esempio “Mani di piuma”, “Grano” e soprattutto la bellissima “Così finta” (che vi consigliamo) sono episodi che riescono a convincere sia dal punto di vista sonoro, sia letterario. Ma scorrendo la scaletta, non sempre il rock dei Sula Ventrebianco suggerisce all’ascoltatore la strada che vuole percorrere o che sta percorrendo. Molto bene il cantato di Sasio Carannante, capace di dare imprevedibilità.

In conclusione: un lavoro valido ma il potenziale non è stato espresso al 100%.

Review Overview

QUALITA' - 61%

61%

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