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APPINO Grande raccordo animale

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Com’è strano e curioso e particolare il percorso di Appino. Che in questi anni è riuscito a vestire e svestire i panni da leader degli Zen Circus per indossare a più riprese quelli del cantautore classico. Con il precedente lavoro – “Il Testamento”, che gli era valso il premio Tenco – aveva mostrato di possedere anche un’anima diversa da quella più popolarmente conosciuta di rocker, ora con questo “Grande raccordo animale” l’artista pisano spinge un po’ più avanti il suo percorso solista imboccando senza remore la strada del cantautorato.

Il nuovo disco, prodotto da Paolo Baldini, uno dei produttori reggae più importanti d’Europa, trae ispirazione dalla vita quotidiana di Appino ma un pochino anche dalla grande tradizione cantautorale del nostro Paese. Prendete ad esempio “Rockstar”: ha qualcosa che ti fa venire in mente “La donna cannone” di De Gregori. Mentre il singolo “La volpe e l’elefante” ricorda alcune cose di Lucio Dalla o di Paolo Conte. E con la conclusiva “Tropico del cancro” siamo senz’ombra di dubbio nei territori di Guccini. Il risultato finale? Un compact ben prodotto, molto solido, con dei testi interessanti (Appino è bravo a scrivere) e un’atmosfera familiare, che ruota attorno a melodie intelligenti.

E’ un buon disco? Sì. Però crediamo che fra qualche anno sarà ricordato come un disco di passaggio più che un album definitivo. Il pezzo migliore? Più facile farvi la lista dei brani meritevoli: “Nabuco Donosor”, “Buon Anno”, la title track (con delle chitarre che rimandano a “Le vent nous portera” dei Noir Désir), “Linea Guida Generale” e soprattutto “Galassia”.

Review Overview

QUALITA' - 66%

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