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STELLA MARIS Stella Maris

stella maris

I progetti che sono la somma di artisti di spessore non sempre si rivelano gravidi di idee e mosse azzeccate. Anzi, spesso capita proprio il contrario. Spesso, in musica, capita che 1+1+1+1+1 dia come risultato poco, pochino, qualcosina se va proprio bene. In questo caso le cose sono andate in maniera diversa, e ci sentiamo di dire che gli Stella Maris non sono somma algebrica, ma un progetto con un’identità abbastanza definita e il mirino puntato con decisione sul rock-pop. Insomma, sono un gruppo.

Alla voce c’è Umberto Maria Giardini, a cui è stato affidato il compito di vestire le musiche di Ugo Cappadonia. Il risultato? Rispetto alle sue esperienza da solista, qui l’ex Moltheni abbraccia con più vigore il pop. La cifra stilistica dei testi di Umberto Maria è sempre evidentissima, le immagini che tratteggia sono figlie di uno stile che si è formato negli ultimi 20 anni di scrittura, ma in questo progetto si rivolge al mondo con una delicatezza diversa. Va anche detto che le musiche di Cappadonia sono piacevolissime da cantare perché hanno tutte dei giri melodici accattivanti.

Gli Anni ‘80 sono lo special guest di questo album che partendo da posizioni rock si allunga verso i territori del pop, con Cappadonia e Gianluca Bartolo che alle chitarre fanno un lavoro meraviglioso. I brani migliori? Il singolo “Eleonora no” ha una marcia in più e dice “grazie” alla lezione degli Smiths, ma noi puntiamo tutto su “Quando un amore muore non ci sono colpe”, che è una canzone che sarebbe delittuoso non promuoverla a singolo. Da tenere d’occhio anche “L’umanità indotta” e “Piango pietre”.

Review Overview

QUALITA' - 72%

72%

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